Lei
Quando il mio Lui casca nel dilemma del pisolino, poche cose possono riprenderlo. A nulla valgono i miei vani tentativi di risvegliarlo. Cade come in trance e ci vorrebbe Erickson in persona a riportarlo al di qua. Ma sono le 20, e alle 22 ci attende un film nuovissimo: Nosferatu, del ’22. Quasi una prima visione, direi. Io non l’ho mai visto e sono molto curiosa, anche perché mi sono sempre piaciuti i film horror e questo, bhe è un superclassico. Una cosa che non può mancare a un’horrorofila come me.
Pensiamo di mangiarci una pizza/kebab/panino in centro e quindi ci avviamo in Piazza Maggiore. E’ tardino ma pensiamo, suvvia, chi mai verrà a vedere un film del ’22?
In effetti: c’era il mondo. Più pubblico delle altre sere con la differenza che le altre sere in pubblico in più, quello ovvero sprovvisto di seggiola, stava seduto sulla pavimentazione di piazza Maggiore mentre questa volta erano tutti in piedi. Io e Lui ci guardiamo e la nostra speranza che alla gente venga un briciolo di materia grigia per sedersi si perde completamente.
Poi notiamo che sotto al telo su cui verrà proiettato il film c’è una vera orchestra. Il tempo di accorgerci di questo e viene proiettato un film, di 14 minuti, del 1902: Viaggio nella Luna. Restaurato, per cui a colori (anche se appaiono acquarellati) e con l’orchestra che suona dal vivo. Quando ho scoperto che era un film del 1902 sono rimasta basita. Per i tempi doveva essere un vero e proprio capolavoro!
E alla fine, ecco il film. Nosferatu. Sempre tutti in piedi, ovviamente, e sempre con l’orchestra che suona dal vivo. Io e Lui ridiamo parecchio perché l’attore protagonista fa delle facce buffissime, e anche perché ci sono i sottotitoli anche per i nomi, quindi sul monitor appare “Hellen” – e sotto, come sottotitoli (perché ci sono in inglese e in italiano dato che il film è tedesco), “Hellen” “Hellen”.
Qualcuno si sfava e ogni tanto fa qualche shhtt di disapprovazione (cosa che ci fa ridere ancora di più perché il film è muto). L’orchestra è davvero eccezionale e il film non è male, per essere così vecchio (non amo i film muti). Scopriamo poi che Nosferatu significa “non spirato”, e che non hanno potuto chiamarlo “Dracula” per diritti d’autore sul libro omonimo.
Dopo un caloroso applauso e un’occhiata, per me, alle stelle (Lui ha ancora un po’ di torcicollo) passeggiamo verso la macchina per tornare a casa. Che bellissima giornata. E che meravigliosa serata.
Lui
Come fenicotteri rosa le persone, notoriamente, stanno in piedi. Tutti parlano male del comportamento estremamente co-attivo dei piccioni che dove va uno vanno gli altri ma quello delle persone non è affatto da trascurare.
Piazza maggiore.
Piena.
Un film del tipo “tanto chi se lo andrà a vedere di sabato sera?”.
Tutti.
Nosferatu: 1922.
Si fosse degnato un pirla, uno, a sedersi per terra e convincere gli altri a fare altrettanto. No. 95 minuti in piedi come babbei. I fenicotteri rosa avrebbero spiccato il volo da un pezzo. Un film muto, fra l’altro, dove è necessario leggere i vari cartelli di dialogo. E lì ottocento teste a muoversi a destra e sinistra cercando di leggere. Tutte fuori tempo, nessuno legge un cazzo.
Menomale che c’era Nosferatu, un film che va, come le bestemmie, contestualizzato col suo tempo…ma davvero bellissimo. La colonna sonora, a gran sorpresa, interamente suonata dall’orchestra dal vivo! (probabilmente l’audio originale faceva anche pena).
Colto nel pomeriggio da un torcicollo improbabile temevo che la serata in piedi potesse inginocchiarmi, invece, nonostante mi trovassi in un branco di babbei masochisti, è passato in fretta. E chissà che tormento provavano quelli che dicevano “sssssh” se qualcuno parlava. Ve lo ricordo, era un film muto.
Come ciliegina sulla torta, alla fine di Nosferatu, il primo film mai girato: “Un viaggio nella Luna”: 1902. Colorato e accompagnato dai magnifici Air, un duo francese di musica elettronica, professori di matematica.
Davvero una serata particolare.
Peccato i babbei.
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